lunedì 12 gennaio 2015

Benvenuti in Olanda (Emily Peri Kingsley, 1987)

Riporto un brano che misi come pagina introduttiva alla mia tesi di laurea in Psicologia (Università "La Sapienza", 2003) che trattava la tematica delle aspettative relative alla nascita di un bambino con Sindrome di Down.

Il brano, di Emily Peri Kingsley, affronta il tema della "diversità" in termini di unicità e risorsa. 
"Mi è stato chiesto di descrivere l'esperienza del dare alla luce un bambino con disabilità, di aiutare le persone che non hanno condiviso quest'esperienza a capirla,
immaginando cosa si prova...
Aspettare un bambino è come programmare un favoloso viaggio in Italia; compri una guida e fai numerosi progetti: il Colosseo, il David di Michelangelo,
le gondole di Venezia.
Dopo alcuni mesi di sogni anticipati fai le valigie e arriva la partenza; dopo qualche ora l'aereo sta per atterrare, lo steward entra e dice: "Benvenuti in Olanda!".
"Olanda?", domandi, "Io credevo di essere arrivato in Italia! Per tutta la vita ho sognato di andare in Italia!" "C'è stato un cambiamento nel piano di volo, abbiamo scelto l'Olanda e ora devi stare qui."
La cosa più importante è che non sei in un posto orribile, è solo un posto diverso; così dovrai comprare una guida nuova, dovrai imparare un'altra lingua e incontrerai persone che altrimenti non avresti incontrato... è solo un posto diverso.
Dopo che sei li da un po' inizi a guardarti attorno e scopri che l'Olanda ha i mulini a vento, ha i tulipani. Però tutti quelli che conosci sono occupati ad andare e venire dall'Italia vantandosi del bellissimo periodo trascorso là; per il resto della vita penserai: "Quello era il posto dove volevo stare!" e la pena per tutto ciò non se andrà mai... perché la perdita dei propri sogni è una perdita molto significativa.
Ma... se passerai tutta la vita a piangerti addosso per non essere andato in Italia, non sarai mai libero di godere delle cose molto speciali e molto amabili...dell'Olanda!


                                                                                                  (Emily Peri Kingsley, 1987)